Finalmente uno scatto d’orgoglio? (LA CRISI REGIONALE che nessuno racconta)

Nella partita a poker delle “lumache” la mossa più naturale è quella dell’UV: Passo! Rinviato il Conseil fédéral. Per vederci chiaro, ovvio! È passato soltanto un anno e mezzo da quando ci si è impantanati nel bloccare l’alleanza progressista. Che fretta c’è?

La crisi la vivono le famiglie e le imprese. A Palazzo Deffeyes invece splende il sole della crisi mascherata: c’è la maggioranza ma bisogna allargarla: a destra, come se già non fosse di destra quello che c’è ora!

Quindi la parola passa ai “responsabili” del PD e di FP (federalisti progressiti? Che vuol dire? Quanti sono? Chi è il gruppo dirigente? Quanti iscritti? Chi è il leader? Non si sa: per ora c’è la sigla per legittimare Padovani e Bertin, un tempo indipendenti del PD e di RC).
E ti aspetti lo scatto d’orgoglio: tanto persa per persa la partita si tenta di rifarsi un’immagine!
Macché il PD (e i fantomatici FP) non vanno certo a ripescare il Programma elettorale, a fare il mea culpa sull’aver votato tutto anche con la Lega, ospedale, treni a idrogeno, nessuna opposizione a collegamento attraverso Cime Bianche, e cementificazione del Couis di Pila, ecc. Nonostante l’umiliazione di essere maggioranza ma di essere esclusi dalle consultazioni privilegiate degli 11 Autonomisti che hanno gettato nella polvere anche l’ultimo giapponese targato Stella Alpina, ribadiscono che bisogna continuare su questa strada, con questa maggioranza: tutt’al più si imbarcano Augusto Rollandin e Marco Carrel di Pour l’Autonomie. Credevo di aver capito male: no no, per risolvere la crisi serve Pour l’Autonomie. Ma come l’anziano Presidente messo al bando da tutti torna indispensabile?

L’importante per il PD sarebbe fermare la Lega: visto che un po’ di orgoglio salta fuori?

Sbagliato: il problema Lega per il PD è che sono in 11 e si vogliono pigliare un sacco di posti in Giunta. Quindi neanche aumentando i posti da Assessore si soddisfa l’ambizione di tutti. L’orgoglio del PD è mera convenienza tattica, perché il PD valdostano in aula consigliare non si distingue in nulla dai contenuti autonomisti/leghisti.

Mi si dirà (come già un anno fa per le dimissioni di Minelli) ma allora tu vuoi mandare al governo la Lega. A parte che nell’ombra la Lega ha sempre fatto un’opposizione all’acqua di rose aspettando il ribaltone: ma la soluzione alternativa noi l’abbiamo da sempre chiara e netta!

Il programma di PCP: i 7 eletti che chiedono un confronto vero su Ospedale, che mettono la valorizzazione dell’Ambiente tra le priorità di un nuovo sviluppo, che affrontano la questione sociale e del lavoro in Valle, che rilanciano la Sanità e la Scuola pubblica, che difendono l’Ambiente da progetti faraonici per sviluppare un nuovo turismo che sia capace di sostenere cambiamenti climatici e di gestione del tempo libero delle famiglie, che liberi dal clientelismo la Valle, che chiedono a gran voce una Riforma del sistema elettorale. Quello che si era deciso di fare quando siamo partiti con la decisione di governare bene la Valle.

E no! Lo scatto d’orgoglio del PD non c’è stato; solo la richiesta di allargare la maggioranza a Rollandin e Carrel (magari dicendo no a Rollandin in Giunta, ma non l’ho visto scritto, oppure no, chissà?); e ci aspetta la lenta marcia delle lumache per i prossimi 3 anni.

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